Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Admin (del 13/03/2011 @ 09:00:00, in messaggi, linkato 1076 volte)
Dal vangelo secondo Matteo 4, 1-11. Il Signore Gesù si reca nel deserto che, nella Bibbia, rappresenta il luogo dell’incontro con Dio, ma anche il luogo della prova. Le tre tentazioni di Gesù non sono tre prove qualsiasi, ma sono rappresentative di tutte le tentazioni o prove cui Egli si è sottoposto nella sua vita. Sono anche il modello di tutte le tentazioni alle quali è sottoposto il credente. La prima tentazione riguarda il pane, cioè i problemi della sussistenza quotidiana, acutizzati oggi dalla crisi che stiamo attraversando. Gesù viene tentato di vivere il suo essere fi glio di Dio in modo egoistico, per soddisfare i propri bisogni o per agire secondo il proprio tornaconto. La seconda tentazione è nella Città Santa e il diavolo propone di fare un gesto spettacolare che pieghi Dio ai desideri dell’uomo e che procuri all’uomo facile successo. A volte la nostra preghiera di richiesta cade in questa tentazione: chiediamo al Signore di fare la nostra volontà, per renderci la vita più facile. Ma il cammino della vera fede ci porta, invece, ad affi darci al Dio fedele, rimanendo saldi nella prova. La terza tentazione, infi ne, riguarda la sete di potere. La risposta di Gesù è il suo stile di vita: egli dichiarerà che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la vita. Il vangelo mostra le tentazioni più radicali dell’uomo e soprattutto quella di non voler essere fi glio di Dio nel modo in cui lo è Gesù. Voler vivere senza Dio, negandolo o deformandone il volto, non affi - darsi alla sua paternità, arrogandoci la pretesa di essere noi stessi capaci di vedere ciò che è bene per noi, senza bisogno di lasciarci illuminare da lui... queste sono le tentazione che spesso ci dominano. La Chiesa in questo tempo ci propone di riscoprire la bellezza del riconoscerci come fi gli della luce, la grandezza della fi ducia in Dio che ci porta a farci guidare da Lui, dalla sua luce e dalla sua Parola. “Non di solo pane vivrà l’uomo”: il pane del fi gli della luce è la Parola di Dio e, in questa quaresima, ci impegniamo ad alimentarci ogni giorno con questo pane.
Di Admin (del 12/03/2011 @ 09:00:00, in messaggi, linkato 1072 volte)
Dal vangelo secondo Luca 5, 27-32
In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Séguimi!». Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla di pubblicani e d’altra gente seduta con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?». Gesù rispose: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi».
Quante volte ci capita di sentirci indegni di stare davanti al Signore, indegni di pregarlo, di chiedergli un aiuto, indegni di accostarci all’eucarestia... Ci sembra di non averne diritto, di non meritarci neppure il suo perdono! Eppure, sono proprio questi i momenti in cui possiamo avere la maggiore fi ducia. E’ lui il medico che ci cura! Per essere suoi discepoli non ci chiede un attestato di buona condotta; egli conosce le nostre fragilità e proprio per questo non si spaventa. Quello che ci chiede è la disponibilità a lasciarci perdonare, a lasciarci cambiare dal suo amore. Ci chiede di lasciarlo entrare nella casa disordinata della nostra vita. Da questa nostra disponibilità nasce la conversione che è prima di tutto frutto del suo dono di amore, più che dei nostri meriti!
Di Admin (del 11/03/2011 @ 15:32:01, in messaggi, linkato 1067 volte)
Dal vangelo secondo Matteo 9, 14-15 In quel tempo, i discepoli di Giovanni si accostarono a Gesù e gli dissero: «Perché, mentre noi e i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno».
La presenza del Signore nella nostra vita può essere solo motivo di festa! Il Signore ci ama così come uno sposo ama la sua sposa. Ma la sua presenza è così discreta e rispettosa che, se non facciamo attenzione, rischiamo di trascurarla o dimenticarla: siamo così pieni di occupazioni, di interessi, di divertimenti, di preoccupazioni materiali che non rimane né spazio, né tempo per il Signore. Fare un po’ di digiuno dalle tante cose che eccessivamente riempiono la nostra vita può soltanto farci bene: il bene del ridare spazio allo Spirito, al vangelo, all’amore del Signore e alla vita di fraternità.
Di Admin (del 10/03/2011 @ 16:10:25, in messaggi, linkato 1622 volte)
Dal vangelo secondo Luca 9, 22-25 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno ». E a tutti, diceva: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà. Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?» Per meditare insieme
Rinnegare se stessi non significa disprezzarsi, aver poca stima di sé, bensì mettersi all’ultimo posto, dietro Gesù. Come chi va sulle cime più alte seguendo una guida esperta, anche noi camminiamo dietro Gesù per vivere come Lui e di Lui. Seguire Gesù da vicino, essere suoi amici, è dolce e faticoso allo stesso tempo perché richiede il coraggio di perdere, di lasciare tutto ciò che appesantisce il nostro passo. La croce da prendere è la scelta del Vangelo, le sofferenze di ogni giorno, il vivere non per guadagnare ma per servire. La via della croce è la via del Regno, la via che conduce alla Pasqua, tanto per Gesù quanto per i suoi discepoli.
Di Admin (del 09/03/2011 @ 09:34:02, in messaggi, linkato 1036 volte)
Matteo 6, 1-6. 16-18 Oggi il vivere è fare bella fi gura;il vivere è essere ammirati; il vivere è sapere che anche gli sforzi e i sacrifici ci saranno riconosciuti e magari ricompensati. La tentazione ai nostri giorni è sempre più forte, visto che viviamo nella società dell’apparire. Gesù ci mette in guardia per non cadere nell’orgoglio delle opere; ci ricorda che vale molto di più l’essere che l’apparire. Se vogliamo vivere come figli della luce, non possiamo permetterci di essere incoerenti tra ciò che facciamo apparire e ciò che siamo realmente. Dio Padre, che conosce il segreto del nostro cuore, ci invita a convertire le nostre azioni e, con la pratica dell’elemosina, della preghiera e del digiuno, a imparare a vivere per Lui.
Di Admin (del 06/12/2010 @ 10:43:10, in messaggi, linkato 1168 volte)
"Guarire a tutti i costi": "Che cosa è più facile dire ti sono perdonati i tuoi peccati, oppure dire Alzati e cammina?" Lc 5,23 Letture del giorno Is 35, 1-10; sal 84; Lc 5, 17-26.
Davvero quando si vuole, quando l'ingegnosità spinta dall'amore grande nidifica nel cuore dell'uomo, ella è capace di tutto. Fin dove si arriverebbe per chi si ama. Chi fra di noi non ha provato, al di la delle sue forze, a salvare un padre, la madre, un bambino, un amico. L'amore intriso di volontà, ti fa andare oltre, ti rende possibile l'impossibile, ti pone ai limiti della sfida. Quanto stupore negli occhi del paralitico quando i suoi amici lo hanno posto ai piedi di Gesù, è la potenza dell'impossibile che talvolta si realizza nei nostri mondi. E' la forza della fede. Una fede che testimonia come perdono e guarigione non vanno meritati ma desiderati. Nascono dall'incontro di due desideri, quello del Signore di donarci vita in pienezza, e quello nostro, che riconosciamo il bisogno di essere guariti e facciamo di tutto per apririci nel ricevere questo grande dono.
Di Admin (del 01/12/2010 @ 17:24:11, in messaggi, linkato 1208 volte)
Letture del giorno Is 25, 6-10; sal 22; Mt 15, 29-37 "Ormai da tregiorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni...Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra" Mt 15, 33-36 A seconda dei paesi i costumi del periodo dell'avvento invitano al digiuno: quello alimentare, digiuno in silenzio, tempo di sosta per il corpo, lo spirito e l'anima. Stare a digiuno è un momento unico che lascia il tempo a Colui che viene. Oggi. Bisogna prendere il tempo di sedersi e ascoltare la parola di Dio. Sediamoci per donarci uno spazio di distacco, per prendere fiato, per prendere distanza dall'immediato e lasciare entrare in noi istanti di eternità.
Di Admin (del 29/11/2010 @ 12:03:48, in messaggi, linkato 1209 volte)
Non siamo i primi, altri si sono messi in cammino prima di noi. Molti hanno vestito gli abiti del viaggiatore per incontrare Dio e l'Uomo. Per camminare bisogna lasciare le proprie certezze e i propri pregiudizi. Questo perchè l'inaudito accada nella nostra storia. Ogni anno è diverso, ogni avvento non assomiglia al precedente. Tocca a te, a ciascuno di noi accogliere i sapori, le luci, i colori e le parole di luce, gli incontri, i nostri stati interiori di questo tempo per metterci in viaggio, verso l'infinito...sulla scia dei grandi pellegrini. Buon inizio, Buon cammino.
Di Admin (del 28/09/2010 @ 23:08:55, in messaggi, linkato 1608 volte)
Di Admin (del 01/04/2010 @ 10:35:28, in messaggi, linkato 3507 volte)
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PADRE PASQUALE
Parrocchia S. Maria del Pilar
Corso Resina, 319
80056 - Ercolano (Na)
Tel e Fax 081.739.11.72
...e lo riconobbero allo spezzare del pane
Luca 24:31
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