Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Admin (del 23/03/2011 @ 07:00:00, in Articolo, linkato 1220 volte)
Dal vangelo secondo Matteo 20, 17-28 ascolta il brano sul blog Il brano di oggi è ricco d’insegnamenti per la vita di fede e familiare. Sottolineiamo tre aspetti:
1. “lungo la via Gesù prende in disparte i discepoli”. La vita di fede e di coppia esige momenti di silenzio, ascolto, contemplazione mettendo in secondo ordine i “servizi” come Maria che ha scelto la parte migliore “stare in ascolto ai piedi di Gesù”. 2. “Il figlio dell’uomo dovrà soffrire molto, ma il terzo giorno risorgerà” La logica pasquale è il fondamento della vita di fede e familiare. Non c’è amore totale, duraturo, fedele ed esclusivo senza passare attraverso la purifi cazione e la sofferenza del Venerdì santo. 3. “I capi delle nazioni dominano.. voi fatevi servi”. La fede e l’amore adulto sono capacità di servizio, dono gratuito, dare la vita come Gesù che “lava i piedi” e dona la sua vita nel sacrifi cio della croce “fi no all’ultima goccia di sangue ed acqua”. La vita, la gloria, la Grazia, la gioia piena passano per questa “strada stretta”.
Di Admin (del 25/03/2011 @ 07:00:00, in Articolo, linkato 1212 volte)
Dal vangelo secondo Luca 1, 26-38 Nazaret un posto perduto tra le colline, una contrada senza alcun valore; giorni e anni sempre uguali. Maria, “Myriam”, una ragazza nascosta, una vita insignifi cante, come milioni di altre vite, ma è una vita nel cuore di Dio. Una vita vissuta nell’amore che sta nelle piccole cose, nella fatica quotidiana, nella preghiera quotidiana, alla presenza di Dio. Sono pochissime le parole di Maria nei Vangeli. La sua vita è rimasta nascosta, segnata da un’intima meraviglia, dal dolore più terribile per una madre e da un’immensa gloria di gioia. Madre di tutte le spose, speranza di tutte le madri, guida di tutti i cuori. Quanti miliardi di “Ave Maria” si dicono oggi ogni giorno? Quanti milioni di “Magnificat” si cantano ogni giorno? Quanto conforto nel suo nome? Cosa fa il Signore delle vite nascoste quando sono vissute nel suo abbraccio! Impariamo l’importanza di affidarsi a Lui.
Di Admin (del 26/03/2011 @ 07:00:00, in Articolo, linkato 1428 volte)
Dal vangelo secondo Luca 15, 1-3.11-32 ascolta il vangelo sul blog San Luca intende annunciare a ciascuno di noi la bella notizia: Dio è Padre di misericordia e la sua gioia più grande è quando noi crediamo al suo amore e ci lasciamo riconciliare. Questo Padre umile, compassionevole, capace di sofferenza d’amore, è anche ricco di speranza e largo di perdono: egli attende il ritorno del figlio e non esita ad andare incontro a tutti e due i fi gli, per accoglierli alla festa del Suo amore. Egli ci converte non minacciando castighi, ma rivelando il suo amore paterno, verso ognuno di noi suoi figli, così diversi, così difficili, così ingrati! Dio riconosce come figli tutti quanti, sia giusti sia peccatori, semplicemente perché è Padre.
Di Admin (del 27/03/2011 @ 07:00:00, in Articolo, linkato 1420 volte)
Dal vangelo secondo Giovanni 4, 5-42 Senza acqua, non c’è vita. Senza acqua si muore di sete, che è peggio di morire di fame. Nella Bibbia ricorre moltissime volte questo elemento naturale della creazione, come bisogno fi sico e spirituale. “Il mio popolo ha abbandonato me, sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne screpolate, che non tengono l’acqua”. L’acqua che Gesù offre alla donna samaritana è il dono di Dio, che desidera dissetare il nostro cuore per la vita eterna. La condizione per riceverlo è di riscoprire la nostra dignità fi liale. Nel deserto, lo sanno anche i bambini, basterebbe perforare in profondità la sabbia, per fare affi orare una polla di acqua fresca e dissetante. Nel deserto umano delle nostre città manca proprio questo: prigionieri della superfi cialità e della pigrizia, del vivere alla giornata, alla ricerca di tanti surrogati, che ci lasciano sempre più affamati e assetati, siamo ormai incapaci di scavare in profondità nel nostro cuore. Occorre chiederci con onestà, che cosa serve e vale veramente nella vita. Come nell’incontro con la samaritana bisogna che siamo disponibili a lasciar affi orare la parola di Dio come acqua viva, per riempire e fecondare la nostra vita, ricolmandola di luce, senso, forza e speranza. Nel battesimo inondati dall’acqua siamo rinati come fi gli dallo Spirito Santo. E’ questo il dono di Dio, che irrora continuamente la sete di vita che sentiamo dentro. Che lo Spirito possa ogni giorno gridare nel nostro cuore fi liale: “Abbà, Padre!”.
Di Admin (del 28/03/2011 @ 10:06:38, in Articolo, linkato 1592 volte)
Dal vangelo secondo Luca 4, 24-30 In quel tempo, giunto Gesù a Nazaret, disse al popolo radunato nella sinagòga: "In verità vi dico: nessun profeta è bene accetto in patria".
Gesù non è ben accetto nella sua terra. Il suo modo di vivere, di pensare, di credere, di amare, non è vissuto in maniera irrifl essa, semplicemente infl uenzato dal “così fan tutti”. Ma tutto ciò che egli fa e insegna è frutto di una profonda rifl essione, di un confronto continuo con la volontà di Dio. E Gesù ha il coraggio di andare anche controcorrente, di rompere gli schemi e di assumersi delle scelte di novità rispetto alla mentalità comune. Così dovremmo essere anche noi, cristiani, discepoli del Vangelo: capaci di vivere il nostro stile di vita da discepoli, capaci di dare la nostra testimonianza, anche se questo può farci considerare delle persone fuori dalla modernità, dei matusa. Questa quaresima ci fa una proposta di libertà per le piccole e grandi occasioni della vita e ci invita a dire con s. Paolo Per me il vivere è Cristo.
Di Admin (del 04/04/2011 @ 10:53:19, in Articolo, linkato 1501 volte)
Dal vangelo secondo Giovanni 4, 43-54 L’evangelista, nel raccontarci del viaggio di Gesù in Galilea, mette in risalto come i suoi conterranei gli tributino una buona accoglienza ma infi ciata dalla speranza di poter vedere con i loro occhi qualche miracolo straordinario. A questo comportamento “interessato” dei Galilei si contrappone l’atteggiamento di un funzionario del re che chiede la guarigione del fi glio ammalato. Questi, infatti, si confronta con Gesù con animo aperto al punto che ricevuta la sua parola che il fi glio vive non chiede altro e se ne torna a casa. Si fi da della parola che gli è stata data. Questo ci offre la possibilità di pensare a come noi accogliamo la Parola che è Gesù stesso.
Di Admin (del 30/11/2011 @ 18:01:45, in Articolo, linkato 1856 volte)
Un commento per tutti: Giovanni Battista invitava le persone a convertirsi, a cambiare vita e le chiamava appunto nel deserto. Questo invito a convertirci è rivolto anche a noi, qui in chiesa, a casa, a scuola, in ogni luogo o momento della nostra giornata. Chi lo desiderava entrava nell’acqua chiedendo perdono per i propri peccati: era un segno che esprimeva il desiderio di cambiare vita e veniva fatto davanti a tutti affinché fosse un impegno pubblico. Giovanni però annuncia che dopo di lui verrà uno a cui “non è degno di chinarsi per slegare i lacci dei suoi sandali”, ed Egli battezzerà in Spirito Santo. Questa persona che dovrà venire noi sappiamo bene che è Gesù, il Figlio di Dio che volle essere battezzato non per la sua purificazione, ma per pulire l’acqua per noi. Pensate… l’acqua, che prima faceva fatica a pulire le cose concrete, ora che è stata benedetta dal Signore, rende bianche le nostre anime! Dopo il suo battesimo, Gesù fu consacrato dallo Spirito Santo, cioè fu manifestato a tutti come “il figlio prediletto”. Anche noi, col Battesimo, siamo consacrati dallo Spirito Santo, riceviamo cioè l’investitura (come un tempo venivano “unti” cioè consacrati i Re) per essere altri “Gesù”, per vivere e amare come ama lui. Per questo Dio Padre ci esorta continuamente ad essere vigilanti, svegli, pronti e ci invita a preparare la strada della nostra vita affinché sia bella, pulita e accogliente per quando Lui verrà! E’ come quando aspettiamo qualche amico tanto atteso e desiderato… penso che voi non gli fareste certo trovare la vostra casa così in disordine da farlo inciampare sulle vostre scarpe buttate a destra o a sinistra, o sui libri sparsi sul pavimento, o sui vestiti lasciati sulle scale a mano a mano che vi spogliate, o sugli zaini lasciati davanti alla porta d’ingresso! In questa seconda domenica di avvento la parola d’ordine è PREPARATE. E allora… via la pigrizia, via i “non ho voglia” , via i “perché tocca sempre a me?”, via gli ”uffa che barba!”, via tutte le cose che ci fanno semplicemente “vivacchiare” ma non ci fanno vivere! Diamoci da fare con tutte le nostre forze! Scegliamo con gioia ed impegno, anche se a volte costa fatica, la vita che ci porta alla salvezza.
Di Admin (del 07/12/2011 @ 17:38:05, in Articolo, linkato 2858 volte)
”Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa.» Ecco cosa risponde, ecco cosa dice di sé: sono voce. Non sono il protagonista, sono solo la voce del narratore. Una voce che cerca di essere forte, ma che può restare inascoltata. Sono solo una voce e se, intorno a me, c’è il deserto della disattenzione, può anche non servire a nulla che io pronunci parole di speranza, parole di salvezza, parole di vita. Non importa se non vengo ascoltato: proclamo ugualmente il mio annuncio, perché questa è la missione che Dio mi ha affidato. Sono la voce che grida al mondo per ricordare che ormai è vicina la venuta del vero Messia, sono la voce che prepara all’incontro con Lui, sono la voce che ve lo indicherà, perché possiate trovarlo. Se ci pensiamo un attimo, tutto questo, in effetti, avverrà esattamente il giorno dopo gli avvenimenti narrati dall’evangelista Giovanni nel brano di oggi: tra la folla sulle rive del Giordano si presenterà anche Gesù per farsi battezzare; lì lo incontreranno Andrea e Giovanni che si metteranno a seguirlo spinti dalle parole del Battista, e da quel momento, con quei primi discepoli, comincerà la missione da Rabbi del giovane Gesù. Credo che tutti noi abbiamo proprio tanto da imparare da Giovanni Battista. Da lui impariamo l’umiltà della verità: a non cercare di mostrarci diversi da quelli che siamo, a non preoccuparci dell’opinione della gente, ma a rispondere solo la verità. Gesù, di questo suo cugino, ha detto che è speciale, specialissimo. Il Maestro e Signore è arrivato a dire che tra gli uomini e i profeti inviati da Dio, nessuno è più grande di Giovanni. Proprio Giovanni Battista, perché non si mette in mostra e che non vuole in alcun modo fare ombra alla verità. Per questo è un modello, un esempio per ciascuno di noi. Ma proseguiamo; da lui impariamo ad essere veri testimoni: pronti a farci voce per l’annuncio di Dio. Testimoni che non hanno timore di proclamare la parola del Signore. Da lui impariamo a vivere ogni giorno della vita come attesa e preparazione. Tutta la missione di Giovanni Battista è rivolta essenzialmente a questo: prepararsi e aiutare gli altri a prepararsi per non sciupare l’occasione dell’incontro con Dio, per non perderla, distratti da altre cose meno importanti. È l’atteggiamento fondamentale della vita di ogni cristiano: essere in attesa dell’incontro faccia a faccia con Dio, che avverrà alla fine del nostro cammino nel tempo, quando entreremo anche noi nel Regno dell’eternità. Ma è pure l’atteggiamento migliore per questi giorni di Avvento che ci conducono al Natale, quando celebreremo l’incontro stupendo tra Dio e l’umanità, nel sorriso del Bambino Gesù.
Di Admin (del 19/04/2012 @ 11:06:22, in Articolo, linkato 2849 volte)
PRESENTAZIONE DEL SUSSIDIO PER L’ORATORIO ESTIVO PRESENTAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI VOLONTARIATO CARITAS - PASTORALE GIOVANILE
Sabato 28 aprile 2012 ore 17,00/19,30 SEMINARIO MAGGIORE Viale Colli Aminei, 3
Presiede il Vicario Generale Mons. LUCIO LEMMO
Sono invitati Parroci, Presbiteri, Diaconi, Seminaristi, Religiose/i Animatori/Educatori, Giovani, Giovanissimi e Genitori.
Di Admin (del 03/12/2013 @ 16:27:32, in Articolo, linkato 2055 volte)
Le hai rivelate ai piccoli
Quando si è bambini ci si appoggia ai grandi, ai genitori in genere, perché nei grandi si trova sicurezza. Quando si è ragazzini si sogna di crescere in fretta per poter avere quello che hanno i più grandi: il motorino e una certa indipendenza. Quando si hanno 18 anni si desidera arrivare in fretta ad essere adulti per poter essere liberi, guadagnare i propri soldi, stare col proprio partner. Poi, ad un certo momento, non si desidera più “diventare grandi” ma “restare grandi”, non invecchiando per non dover tornare a quella situazione di dipendenza dagli altri propria di quando si era piccoli. Ciò che spaventa di più nell’età anziana è la perdita dell’autosufficienza, propria della condizione di chi è “grande”. Insomma, sembra che la condizione di piccolezza sia il nostro incubo. Eppure in certi momenti sperimentiamo quanto è bello tornare piccoli, come può essere farsi coccolare in un abbraccio amoroso o stare in pace senza essere sempre al centro dell’attenzione o defilarsi, facendosi piccoli, quando le responsabilità ci schiacciano. Gesù esulta perché si accorge che la condizione di piccolezza permette di ricevere dei doni da Dio: i “piccoli” del Vangelo sono quelli che pur essendo adulti non si vergognano di essere aperti alla novità del Vangelo, allo stupore di una salvezza che arriva gratis a chi si abbandona nelle braccia del Signore.
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PADRE PASQUALE
Parrocchia S. Maria del Pilar
Corso Resina, 319
80056 - Ercolano (Na)
Tel e Fax 081.739.11.72
...e lo riconobbero allo spezzare del pane
Luca 24:31
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