Di Admin (del 27/03/2011 @ 07:00:00, in Articolo, linkato 1420 volte)
Dal vangelo secondo Giovanni 4, 5-42 Senza acqua, non c’è vita. Senza acqua si muore di sete, che è peggio di morire di fame. Nella Bibbia ricorre moltissime volte questo elemento naturale della creazione, come bisogno fi sico e spirituale. “Il mio popolo ha abbandonato me, sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne screpolate, che non tengono l’acqua”. L’acqua che Gesù offre alla donna samaritana è il dono di Dio, che desidera dissetare il nostro cuore per la vita eterna. La condizione per riceverlo è di riscoprire la nostra dignità fi liale. Nel deserto, lo sanno anche i bambini, basterebbe perforare in profondità la sabbia, per fare affi orare una polla di acqua fresca e dissetante. Nel deserto umano delle nostre città manca proprio questo: prigionieri della superfi cialità e della pigrizia, del vivere alla giornata, alla ricerca di tanti surrogati, che ci lasciano sempre più affamati e assetati, siamo ormai incapaci di scavare in profondità nel nostro cuore. Occorre chiederci con onestà, che cosa serve e vale veramente nella vita. Come nell’incontro con la samaritana bisogna che siamo disponibili a lasciar affi orare la parola di Dio come acqua viva, per riempire e fecondare la nostra vita, ricolmandola di luce, senso, forza e speranza. Nel battesimo inondati dall’acqua siamo rinati come fi gli dallo Spirito Santo. E’ questo il dono di Dio, che irrora continuamente la sete di vita che sentiamo dentro. Che lo Spirito possa ogni giorno gridare nel nostro cuore fi liale: “Abbà, Padre!”.
Di Admin (del 28/03/2011 @ 10:06:38, in Articolo, linkato 1592 volte)
Dal vangelo secondo Luca 4, 24-30 In quel tempo, giunto Gesù a Nazaret, disse al popolo radunato nella sinagòga: "In verità vi dico: nessun profeta è bene accetto in patria".
Gesù non è ben accetto nella sua terra. Il suo modo di vivere, di pensare, di credere, di amare, non è vissuto in maniera irrifl essa, semplicemente infl uenzato dal “così fan tutti”. Ma tutto ciò che egli fa e insegna è frutto di una profonda rifl essione, di un confronto continuo con la volontà di Dio. E Gesù ha il coraggio di andare anche controcorrente, di rompere gli schemi e di assumersi delle scelte di novità rispetto alla mentalità comune. Così dovremmo essere anche noi, cristiani, discepoli del Vangelo: capaci di vivere il nostro stile di vita da discepoli, capaci di dare la nostra testimonianza, anche se questo può farci considerare delle persone fuori dalla modernità, dei matusa. Questa quaresima ci fa una proposta di libertà per le piccole e grandi occasioni della vita e ci invita a dire con s. Paolo Per me il vivere è Cristo.
Di Admin (del 29/03/2011 @ 07:00:00, in messaggi, linkato 1613 volte)
Dal vangelo secondo Matteo 18, 21-35 In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?». L’insegnamento odierno è chiaro, non si può fraintendere. Viene detto che è possibile perdonare e che si può rispondere con il bene al male ricevuto. Facile a dirsi, ma a farsi … la rinuncia alla vendetta, alla punizione, a qualsiasi possibile rivalsa, certamente non nasce spontaneamente: può solo essere frutto di un grande sforzo, ma soprattutto di una profonda fi ducia nella volontà e nella misericordia di Dio. E’ difficile, ma è possibile riuscirci, con l’aiuto di Dio. Se prendiamo coscienza di quanto il Signore ha perdonato e continua a perdonare a noi, allora impariamo che anche noi possiamo perdonare a nostra volta. Il perdono nella vita di un cristiano non deve rimanere ai margini ma deve essere posto al centro, accanto al primo comandamento: perdonare per amore.
Di Admin (del 30/03/2011 @ 07:00:00, in messaggi, linkato 1611 volte)
Dal vangelo secondo Matteo 5, 17-19 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. Gesù dichiara con chiarezza che non è venuto sulla terra per abolire o smentire l’alleanza tra Dio e Israele, anzi è venuto per dare compimento alla Legge e ai Profeti. Gesù si pone in piena continuità con la storia della salvezza partita con Abramo, proseguita con Mosè culminata con l’incarnazione del Verbo. La Legge non è abolita, ma ora siamo invitati a ritrovarla nella persona di Gesù. I consigli che ci dà attraverso il vangelo sono indissociabili dai comandamenti presenti nel vecchio testamento. Dunque in questo periodo di quaresima siamo invitati ad osservare, ancora di più, nella vita di tutti i giorni quei “suggerimenti”, che Dio ci ha dato, basati sull’amore.
Di Admin (del 04/04/2011 @ 10:53:19, in Articolo, linkato 1501 volte)
Dal vangelo secondo Giovanni 4, 43-54 L’evangelista, nel raccontarci del viaggio di Gesù in Galilea, mette in risalto come i suoi conterranei gli tributino una buona accoglienza ma infi ciata dalla speranza di poter vedere con i loro occhi qualche miracolo straordinario. A questo comportamento “interessato” dei Galilei si contrappone l’atteggiamento di un funzionario del re che chiede la guarigione del fi glio ammalato. Questi, infatti, si confronta con Gesù con animo aperto al punto che ricevuta la sua parola che il fi glio vive non chiede altro e se ne torna a casa. Si fi da della parola che gli è stata data. Questo ci offre la possibilità di pensare a come noi accogliamo la Parola che è Gesù stesso.