Sono stato a Nisida, nel carcere minorile, dove da più di un anno incontro i ragazzi detenuti nell'istituto. Ho iniziato parlando loro della lettera sui coltelli che il cardinale ha scritto nella quaresima dell'anno scorso.

E' nato un laboratorio dei sentimenti, dove cerco di far venire fuori le loro emozioni. Ma su questo poi scriverò tutto quello che ho imparato.

Saputo dell'evento di Gianni hanno scritto delle lettere. Hanno capito che era un momento difficile per tutti noi e per me. In queste lettere esprimono il dolore di non poter essere vicino alla comunità e alla famiglia.

Vi lascio con uno stralcio della lettera di Vittorio: "sono le dieci di sera, sono stanco, ho pensato molto a voi padre pasquale, alla famiglia. Ho aperto la Bibbia e ho trovato il profeta Isaia che dice che il Signore ci ama come una mamma può amare il proprio figlio. Può una mamma dimenticare il frutto delle sue viscere? puoi portare questo messaggio alla mamma? adesso diciamo la preghiera come tutte le sere, come ci hai detto di fare. Oggi è per Gianni".

Sarebbe bello scrivere i vostri commenti. Sentire un vostro messaggio per questi ragazzi, che si etichettano come deliquenti, e che porterei a loro.